Un intermezzo tra le molte, inevitabili residenze, è fornito oggi da un manufatto di tipo particolare.
In un territorio in cui la presenza dell’acqua e delle montagne è fondamentale, può stupire la poca attenzione riservata ai ponti: una delle tipologie centrali per lo sviluppo delle tecnologie architettoniche e della loro stessa immagine.
Non è facile reperire notizie e – di conseguenza – non è facile trovare esempi che possano essere riproposti.
Comincio oggi a presentare una prima scheda, abbastanza ben documentata grazie al lavoro di ricerca svolto qualche anno fa per Vita e arte di cantiere, in attesa di riuscire a completare le indicazioni su qualche altro manufatto che ho individuato qui e là in provincia.
Fabio Cani
Ponte del passo
Ufficio Tecnico Barosi
1929-1936
Sorico, strada statale Regina
stato: visibile – ben conservato
In sostituzione dell’ormai deteriorato ponte ottocentesco sul Mera, a travature metalliche, alla metà degli anni Venti si lavora prima a un’ipotesi di ricostruzione sullo stesso tracciato, poi alla progettazione di un manufatto in cemento armato del tutto nuovo, collocato più a valle. Nel dicembre 1929 tra i vari concorrenti viene scelto il progetto della società Barosi di Milano, che subisce poi vari ritardi, fino alla decisione da parte dell’Amministrazione Provinciale di acquistare l’elaborato affidandone nel 1936 la realizzazione alla ditta Morganti di Milano.
La struttura è ad archi, a tre campate del tipo “olandese”, in cui l’impalcato stradale, appeso agli archi attraverso tiranti verticali, svolge anche la funzione di eliminare la spinta degli archi stessi. Un dettaglio tecnico di grande importanza è quello dei giunti di dilatazione, per cui in questo ponte a una estremità delle travate è previsto un appoggio “a pendolo”.
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