XXCO_307: Un palazzo sobrio
XXCO diventa un libro, anzi due: entro fine novembre sarà edito il primo dei due volumi che raccoglieranno tutte le 366 schede quotidianamente pubblicate.
La prima parte proporrà le schede degli edifici dal 1900 al 1945, corredate da introduzioni, approfondimenti, cartine, bibliografia e indici.
Ovvero: l’eclettismo e il revivalismo di inizio secolo, gli esperimenti modernisti, l’affermazione dello stile razionalista coi capolavori della metà degli anni Trenta, la lunga durata di modelli più moderati, la seconda generazione del Movimento Moderno, fino alla tragedia della seconda guerra mondiale e alla rinascita della Liberazione.
Un modo di leggere la storia del Novecento attraverso gli edifici.
Tra le centinaia, per non dire migliaia, di "normali" edifici degli anni Venti e Trenta, genericamente intesi a rinnovare le funzioni dell'abitare e del commerciare (residenze e negozi semplicemente più comodi), ponendosi il problema del decoro urbano in modo assai moderato e senza eccessive aspirazioni all'aggiornamento architettonico, ho scelto un esempio canturino, intanto perché documentato da un bel disegno di progetto, poi per uscire dal più ovvio centro storico comasco, e infine perché mi permette di ricordare un professionista molto attivo, ma presto dimenticato, proprio perché sobriamente partecipe dalla tendenza maggioritaria dell'architettura del periodo.
Ma, appunto, è bene non dimenticare che di questa sostanza è fatta la maggior parte dei centri urbani del territorio.
Fabio Cani
Edificio per residenze e negozi
Fausto Colombo, ingegnere
1923
Cantù, via Ariberto da Intimiano 8, via Archinto
stato: visibile - ben conservato
Edificato nel centro di Cantù, in prossimità della centrale piazza Garibaldi, questo palazzo urbano, progettato da uno dei più accreditati professionisti canturini del periodo, riprende motivi di derivazione vagamente storicistica in un insieme di composta eleganza. Sopra il pianterreno integralmente destinato a negozi e tutto aperto da luci di vetrine, i tre piani di residenze sono distinti in una sorta di gerarchia (con un accenno di permanenza del "piano nobile"), fino al terzo, quasi in forma di attico. Le aperture, tutte rettangolari e con cornici modanate, sono impaginate per allineamenti verticali, lasciando tra di loro uno spazio articolato in forma di paraste sormontate da una sorta di capitello geometrizzato. La gronda assai sporgente è segnata da rilevate mensole.
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