XXCO_278: Un residence a sbalzo
L'edificio di oggi è pressoché contemporaneo a quello di ieri, ma ovviamente determinato da condizioni assai diverse.
Può essere interessante notare il rapporto che questi due edifici intrattengono con il contesto: mentre quello di ieri utilizza l'ampio parcheggio antistante come filtro nei confronti del tessuto urbano, quello di oggi quasi si protende sopra la via, ma al tempo stesso ricava un percorso "protetto" per la propria accessibilità.
Anche questi aspetti che potrebbero sembrare marginali servono a sottolineare la complessità spaziale e "comportamentale" (se mi si passa il termine) delle architetture.
Fabio Cani
Edificio per residenze
Guido Boni, architetto, Michael Dolinski, architetto
1987-1988
Campione d'Italia, via Matteo da Campione 10
stato: visibile - ben conservato
L'edificio destinato a residence è stato realizzato in sostituzione di un vecchio edificio industriale, al limite settentrionale dell'abitato di Campione d'Italia.
È costituito da 4 piani, di cui uno destinato a garage, e i 3 soprastanti a residenze, organizzate in 9 moduli uguali in sequenza, a loro volta distinti al primo piano in monolocali e ai due piani superiori in alloggi duplex.
La distribuzione è assicurata da un percorso pedonale che corre a due livelli sul retro e a cui si accede dalla rampa in evidenza a fianco del volume edificato. La fronte principale è aperta da una serie di finestre con piccoli balconi, impaginati da una struttura sporgente in metallo.
La struttura portante è basata su pilastri centrali e travi orizzontali ancorate sul retro, in modo da consentire un notevole sbalzo della parte anteriore, che allude ai portici tradizionali.
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